
Halloween è il momento perfetto per immergersi nelle atmosfere cupe e misteriose della Villa Diodati, sulle rive del Lago di Ginevra. Mary Shelley, Percy Bysshe Shelley, Lord Byron, Claire Clairmont e John Polidori, rimasero isolati per giorni nella villa a causa della tempesta, uniti dalla passione per la letteratura, dal desiderio di esplorare gli angoli oscuri dell’anima umana e da relazioni intense, oggi diremmo “poliamorose”. Byron propose una “gara”: sfidarsi nella creazione di racconti che esplorassero i temi dell’orrore e del sovrannaturale. Fu così che Mary scrisse “Frankenstein”, ispirata dall’idea di un uomo che tenta di superare i limiti della vita e della morte; Polidori, ispirato dal fascino oscuro di Byron, creò invece “Il Vampiro”, inventando la figura del vampiro aristocratico e seducente. I loro legami, tra amore, invidia e tensioni, furono un intreccio di sentimenti creativi e tormentati che diedero vita a opere immortali; storie che, come le relazioni stesse tra gli autori, scardinavano le convenzioni e l’idea stessa di ciò che fosse permesso o possibile. Le loro vite e relazioni ebbero periodi felici e periodi di feroci contrasti ed epigoni tragici. Chissà se la prospettiva di una Polifamiglia avrebbe potuto rendere le loro esistenze sì creative, ma più serene.

