C’era una volta un sogno piccolo piccolo, che non osavo nemmeno dire ad alta voce: quello che una polifamiglia potesse essere riconosciuta come famiglia anche da chi ha la forza di parlare al cuore di milioni di credenti. Mi sembrava troppo, anche solo immaginarlo.
Ogni giorno vedevo quanto la parola poliamore venisse usata in modi che con la nostra vita c’entravano poco. Regole da scrivere e riscrivere, confini da negoziare continuamente, libertà individuali che spesso sembravano contare più della cura condivisa. Io conoscevo un’altra realtà. Conoscevo persone che si sceglievano come famiglia, ogni giorno, con fedeltà. Non fedeltà ai numeri, non all’idea di possedere qualcuno. Fedeltà alle vite intrecciate, ai sogni costruiti insieme, ai bambini cresciuti stretti da mani diverse che battevano come un solo cuore.
Quando sul sito di Polifamiglie.casa abbiamo visto le foto dell’incontro con Papa Francesco, ci siamo fermati. Non ha usato paroloni. Non ha fatto proclami. Però c’era lì, a tendere la mano, a riconoscere persone che cercano di vivere l’amore nella concretezza della cura reciproca. E noi abbiamo sentito che qualcosa si era spezzato. Una barriera invisibile che ci teneva ai margini, che ci diceva ogni volta “voi no”, si era incrinata.
È vero: molte persone, anche tra quelle che parlano di poliamore, non capiscono cosa voglia dire essere fedeli in una polifamiglia. “Fedeli a chi?”, chiedono. E io penso a noi tre che ogni sera ci sediamo a tavola, che ci raccontiamo la giornata, che ci stringiamo quando qualcuno di noi è stanco o deluso. Che non dobbiamo nasconderci o fingere che i nostri legami siano temporanei, o solo esplorazioni. Noi siamo casa, ogni giorno.
Ci sarà chi sorriderà con scetticismo. Ci sarà chi continuerà a non capire. Però ora sappiamo che qualcuno, anche solo per un attimo, ci ha guardati per quello che siamo, senza paura e senza pregiudizio.
Non so cosa succederà ora che Papa Francesco non è più con noi. So però che quel suo sguardo, resta. Come un seme piantato nel terreno, destinato a crescere anche se il giardiniere se n’è andato.
E a chi ancora si chiede: “È possibile essere fedeli, amarsi, in più di due?”, vorrei solo dire: venite a casa nostra. Sedetevi a tavola con noi. Ascoltate come ci chiamiamo l’un l’altro. Come ci affidiamo l’uno all’altro. Allora forse capirete.
Noi siamo famiglia.
Lettera anonima
#poliamore #famiglia #papafrancesco #polifamiglie #poly
