Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, decisero di non sposarsi né avere figli, e stabilirono un patto: sarebbero stati compagni principali, ma avrebbero potuto avere relazioni secondarie, sempre informandosi a vicenda. Sartre la definiva una relazione necessaria, mentre le altre erano contingenti. Vivevano separati, ma si scrivevano costantemente e trascorrevano molto tempo insieme. Alcuni amori “contingenti” duravano anni e diventavano parte della loro cerchia ristretta. Alcune di queste relazioni furono condivise: Simone e Jean Paul ebbero legami sentimentali e sessuali con le stesse giovani donne, soprattutto ex allieve di Simone. Non fu una relazione scevra di gelosie , nonostante il loro intento iniziale fosse quello. Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre cercarono di costruire un amore fondato sulla libertà radicale e sulla trasparenza, ma nella pratica, la gelosia, il dolore e la competizione affettiva emersero. Entrambi vivevano un continuo equilibrio tra idee teoriche e sentimenti reali. Rimasero legati per tutta la vita in una comunione intellettuale e affettiva, ma ci furono gelosie, dinamiche asimmetriche, sofferenze , come si evince dagli scritti e dalle lettere. Simone stessa, nei suoi scritti tardi, non sempre difenderà quel modello pur non rinnegandolo. Oggi molti studiosi e attivisti femministi valutano criticamente il comportamento della coppia, soprattutto: la dinamica di potere tra maestri e allieve; il fatto che alcune relazioni fossero vissute come “esperimenti” condivisi più che come rapporti paritari.
