Polistorie

Nel cuore dell’Inghilterra letteraria del primo Novecento, si intrecciano le storie che vedono protagonisti: Virginia Stephen e suo marito Leonard Woolf, Vita Sackville-West e suo marito Harold Nicolson. Virginia e Vita si conobbero nel 1922, e tra loro nacque un legame profondo, fatto di desiderio, affinità spirituale e ammirazione reciproca. Iniziò così una relazione romantica e sessuale, documentata da lettere appassionate e da diari ricchi di tenerezza, umorismo e riflessioni letterarie. Leonard e Harold erano al corrente della relazione d’amore tra le due donne. Anche i due uomini, dal canto loro, intessevano delle relazioni extraconiugali, cosa di cui le consorti erano a conoscenza.  Tutti e quattro — Virginia, Leonard, Vita e Harold — facevano parte, in modi diversi, dell’ambiente intellettuale del Bloomsbury Group, un circolo di scrittori, artisti e filosofi che sfidava le convenzioni puritane vittoriane. Nel 1928, Virginia pubblicò “Orlando”, un romanzo ispirato a Vita. Il protagonista, Orlando,  cambia sesso attraversando i secoli e riflettendo la natura libera dell’amore e del desiderio. Vita riconobbe in questa opera letteraria un gesto d’amore immortale nei suoi confronti. Virginia e Vita rimasero legate per tutta la vita, da un’amore prima e da un’amicizia intima e profonda col passare degli anni. Virginia morì nel 1941, lasciando una traccia indelebile nella vita di Vita, che continuò a scriverle lettere anche dopo la sua morte.

Le due coppie si frequentarono regolarmente, anche se non vissero mai insieme come un’unica “polifamiglia”. Fu un quadrilatero affettivo  di libertà reciproca e amore consapevole, in un’epoca ancora rigidamente eteronormativa e basata sulla monogamia matrimoniale. Costoro vissero e scrissero seguendo la forza dell’autenticità, dell’arte e della  libertà. Virginia Woolf e Leonard Woolf si sposarono nel 1912 e la loro relazione durò fino alla morte di Virginia nel 1941. Vita Sackville-West e Harold Nicolson si sposarono nel 1913 e rimasero uniti fino alla morte di Harold nel 1968.

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