Un’altra Arancia Meccanica?

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Il Pericolo di Ideologizzare il Poliamore e il Sesso

Oggi ho incrociato un post sul poliamore che esprime una serie di opinioni discutibili, tra cui l’idea che la monogamia non sia naturale e che il “falso cristianesimo” sia radice di molti problemi sociali, citava anche autori noti per le loro posizioni su relazioni fluide, pur sostenendo un numero limitato di partner. Il tutto firmato da un gruppo con toni da setta.

La promessa falsa di una felicità meccanica

Molti gruppi propongono Fourier come pilastro di una rivoluzione sessuale. Il poliamore diviene così ideologia, rivoluzione sociale, un modello per tutti. Ma lo è davvero? Non è forse il poliamore un modo di essere per chi lo sente proprio? Il libro di Fourier, pubblicato nel 1967, ( centotrent’anni dopo la sua stesura) presenta visioni utopiche e macchinose. Ecco la nostre riflessioni.

In “Il Nuovo Mondo Amoroso,” Fourier immagina una struttura sociale in cui gli incontri erotici sono organizzati attraverso codici, tribunali, corti, orde e crociate. Il piacere diventa un “affare di stato,” con istituzioni dedicate come l’angelicato, una forma di “prostituzione sacra” riservata agli individui che superano prove amorose. Tale istituzionalizzazione del sesso rappresenta un’estrema politicizzazione dell’ambito privato, e potrebbe facilmente trasformare la spontaneità e l’intimità delle relazioni in meri atti burocratici. In questa visione, l’amore e il sesso sono ridotti a beni di consumo distribuiti da un’autorità centrale, svuotando così le relazioni di qualsiasi autonomia personale o profondità emotiva.

Nella visione di Fourier, l’amore è legato in modo quasi esclusivo al piacere fisico. Questo approccio materialistico nega la presenza di altre forme di intimità e connessione, come quelle emotive, intellettuali o spirituali, che sono fondamentali per un legame duraturo.

Fourier associa fortemente l’amore al piacere fisico. Nella sua utopia di “Armonia,” chi raggiunge alti livelli di “virtù amorosa” e “saggezza gastronomica” può aspirare a titoli di “santità” maggiore e minore. Questa fusione tra sesso, piacere e amore risulta problematica. Non solo essa reifica un concetto riduttivo dell’amore, ma sposta anche l’attenzione dai molti altri aspetti che compongono una relazione sana e soddisfacente, come la fiducia, l’impegno e il supporto emotivo.

Uno degli aspetti discutibili del libro è l’idea che la società debba garantire il diritto al piacere sessuale, ma proponendo di istituzionalizzare questo diritto banalizza l’importanza del consenso e della compatibilità in qualsiasi relazione. Inoltre, immaginare il piacere come un diritto garantito dallo stato porta a una visione totalitaria e ad una mercificazione sistemica, riducendo la complessità e la profondità delle relazioni umane. In una tale configurazione, l’amore è ridotto a un bene comune da distribuire, snaturando l’individualità e l’unicità delle relazioni.

Secondo Fourier inoltre, la gelosia è un sentimento da superare. Tuttavia, questa visione trascura il fatto che la gelosia può essere un segnalatore utile per problemi all’interno della relazione. Eliminare la gelosia non significa eliminare i problemi sottostanti; potrebbe invece portare a relazioni superficiale e priva di profondità emotiva

Le visioni utopiche di Fourier, seppur affascinanti, mancano di un’apprezzamento per la complessità delle relazioni umane. La sua istituzionalizzazione dell’amore e del sesso, oltre a essere impraticabile, potrebbe avere effetti perniciosi sulla qualità e la profondità delle relazioni interpersonali. Il pericolo nell’ideologizzare il poliamore è che rischiamo di sostituire una gabbia con un’altra.

La libertà vera non si trova in un manuale o in un’ideologia, non si trova forse invece nella capacità di ciascuno di esplorare e definire i propri limiti, desideri e bisogni, nell’accettare che l’altro dia limiti alla nostra libertà, in cambio del potere liberante della progettualità?

La visione di Fourier, nonostante la sua apparente radicalità, rappresenta un ostacolo su questo percorso, offrendo una falsa immagine di libertà che è, in realtà, tanto restrittiva quanto le convenzioni che cerca di sostituire. In breve, una nuova “arancia meccanica,” dolce all’apparenza, ma amara nella sostanza.

E noi?

Noi crediamo nella promozione dei diritti, per garantire a ogni persona la libertà di vivere la propria vita, libera da ideologie.

Rispettiamo ogni non monogamia etica, ma per scelta ci occupiamo di una forma specifica; crediamo che sia il poliamore che la monogamia siano orientamenti legittimi, specifici all’identità di ciascuno. Non prendiamo posizione contro alcuna religione; al contrario, dialoghiamo con esponenti di diverse fedi per avere una comprensione più ampia. Non promettiamo soluzioni universali o nuovi credo religiosi. Che siate credenti o atei, il nostro fine è avanzare i diritti delle famiglie poliamorose e promuovere politiche che permettano a tutti di vivere liberamente, di far parte serenamente della società.

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